Le contraddizioni della società ovvero degli adulti

A 17 anni la prima realtà che conosci non è quella vera, quella in cui sbagli e devi vedertela da solo. Vivi in una situazione che rappresenta una micro società di cui si iniziano a capire i primi meccanismi per essere poi catapultati direttamente nel mondo dei grandi.

Gli stessi che consigliano di leggere Pirandello perchè non c'è nulla di più vero di una società che indossa le maschere più colorate e oscene.
Educano all'autenticità in un mondo che insegna a badare all'apparenza piuttosto che alla sostanza, il mondo va in un verso e 'loro' remano contro.
Oppure somministrano la lezione dei classici a piccole dosi anno per anno e finiscono per essere le marionette nelle mani di un burattinaio.
Predicano che a scuola bisogna imparare le lezioni di vita, quelle che aiutano a crescere, e poi danno il peggior esempio che si possa avere.
Riempiono i discorsi in pubblico di citazioni, proverbi e frasi fatte presentandosi come i paladini della morale, eppure dimostrano come scavalcare l'altro per arrivare al proprio obiettivo.




E se la domanda è 'ce l'hai con la società?' risponderei che piuttosto ce l'ho con quegli adulti che predicano la coerenza come stile di vita e magari l'hanno sentita di sfuggita in bocca alla parrucchiera. Quegli stessi adulti che ci nutrono di pane e cultura per essere al passo coi tempi, eppure sono intrappolati ancora nei pregiudizi di una società acerba davanti all'autenticità.

Perchè dobbiamo essere aggiornati con la tecnologia, capaci di parlare di letteratura e di qualche nozione scientifica, avere la meglio su chi non ama studiare per dimostrare alla società che valiamo. Sempre quella società che in modo inconscio insegna ad apparire pretendendo l'essere.


Un teatro di contraddizioni che ha perso i suoi valori ma non perchè li abbia dimenticati, semplicemente non sa più quali siano. Perchè tra dimenticare e non sapere c'è differenza: nel primo caso basta riscoprirli togliendo il velo di polvere che li ricopre, nel secondo c'è la necessità di reinventarli.
E non ci si puó permettere più il lusso di riformulare i proverbi delle nonne, tutto perchè la società è insicura sul messaggio da dare.

Insicurezza o cattivi esempi?

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