Crediamo perchè non possiamo farne a meno

Quando lessi per la prima volta Lucrezio e Orazio capii perchè l'epicureismo piaceva così tanto, sfoggiava la sua razionalità in modo che l'uomo rimanesse in degli schemi di certezze. La vita era un insieme infinito di goccioline o atomi che potevano incontrarsi e formare un fiore, un corpo, una montagna, una sedia; dividersi e il nulla. L'esistenza era precarietà ed esisteva il destino come meccanismo di un cosmo che rispettava regole così precise da rendere indolore la morte, la naturale liberazione di quelle goccioline. 
Così l'uomo epicureo sapeva di avere un'esistenza limitata e lo accettava perchè era l'ingranaggio del mondo a determinare l'esistenza e lui era schiavo di qualcosa che non dipendeva da nessuno. Non pregava nè credeva in un Dio clemente e misericordioso, ogni cosa era riconducibile al caso.


Mi piacque tanto questa teoria, tutto ció che è razionale puó essere ben accettato e porta l'uomo in un certo stato di assuefazione e impotenza da non poter appunto fare nulla contro la ragione. 

Quando iniziai a studiare la filosofia mi posi il problema dell'esistenza di Dio con una criticità diversa. Avevo studiato Democrito e la sua teoria mi sembrava la più vera, soprattutto per chi come me ha un'ottica razionale delle cose e una fede quasi nulla.

All'improvviso ho capito peró che Democrito, Lucrezio, Orazio e il suo carpe diem non potevano essere del tutto veri.
È vero che c'è un meccanismo che si autodetermina, che è il prodotto di se stesso perchè da esso si genera e da esso si distrugge. Dio non esiste nè c'è una Divina  Provvidenza, è affidato al caso persino quale debba essere la nostra famiglia che gioco o forza condiziona il nostro essere.
Ma l'uomo non puó accettare che dopo la morte non ci sia nulla

Ecco, qui hanno fallato gli epicurei, nel non credere in tutto un mondo dopo la morte che giustifica la mancanza delle persone care. Alla fine questa si assottiglia naturalmente e ci ritroviamo tutti a sperare di poter riabbracciare quei nostri angeli custodi, seppure alcuni di noi credano che non esistono.
Siamo spinti a credere a qualcosa di irrazionale perchè irrazionale è il troppo dolore che proviamo quando qualcuno ci abbandona così soli al mondo, compagni solo di noi stessi.

-Chiara Manicone



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