Con i bambini si comunica sorridendo

Con i bambini si comunica sorridendo. 
Ti guardano con quegli occhioni enormi e accennano un sorriso quasi con vergogna. Attendono solo un altro sorriso in risposta, non se ne fanno niente delle parole i bambini. Basta quello a stabilire un contatto, a fidarsi. Nei film i clown non hanno caramelle nè una voce suadente, sorridono. 

Sono convinta anche io che dal sorriso si conosce tanto di una persona, si capisce la solarità, l'allegria, la difficoltà del periodo che sta attraversando, persino quanto è capace di essere profonda. 
Bisognerebbe sempre sorridere, alla cassiera che ci passa la busta, a quella commessa un po' acida, al vigile che ci aiuta ad attraversare la strada anche se lo fa solo per lavoro.
E non bisognerebbe sorridere solo perchè 'un sorriso cambia la giornata', piuttosto per lasciare un segno in un momento circoscritto in mezzo a miliardi di persone così di fretta da aver imparato ormai a camminare solo a passo svelto. Cos'è un sorriso in mezzo a tanta distrazione se non un 'io vivo questo momento, e non preoccuparti, mi sto sentendo solo quanto te'?

Allora si increspa la bocca e compare un sorriso piccolo, quasi invisibile che basta a far scaturire un altro sorriso, mentre si incrociano gli sguardi e sembra quasi di salutare una persona che conosciamo da tempo. È questo ció che segna i legami con persone che probabilmente non saluteremo le prossime volte che le incontreremo, ma basterà uno sguardo di tacita intesa a rinnovare un saluto silenzioso. Ci sembra di averci parlato, mentre ne ignoriamo persino il nome.

Un sorriso è così, una piccola, apparentemente insignificante curva che piace tanto ai bambini, chissà che non sorridano alla nostra sensibilità, io almeno mi commuovo.

- Chiara Manicone

bambina sorride


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