Più si scrive, più ci si capisce?

Non so se esiste il termine 'metascrittura' come esiste quello 'metaletterario', so solo che 'meta' in greco significa dentro e quindi la metascrittura dovrebbe essere la scrittura che parla di se stessa.

Questo post voglio che sia un omaggio a una delle arti più belle: scrivere. Per quante persone è una perdita di tempo, la noia della grammatica da studiare. Per me è l'incastro armonico tra parole e lettere, il modo migliore per mettere alla luce se stessi.
PIÙ SCRIVO, PIÙ CAPISCO ME STESSA.
È questo che penso quando mi dedico a scrivere un po', il desiderio irrefrenabile di buttare giù lettere caotiche in un ordine speciale, se potessi sceglierei anche il loro profumo. 
Scrivere significa liberarsi da ogni impulso, mettersi a nudo, riappacificarsi con sè ed entrare in un'estasi tale da iniziare per continuare senza sosta, per poi tornare in sè e meravigliarsi delle parole.
PIÙ SCRIVO, PIÙ CAPISCO ME STESSA.
È il mio cavallo di battaglia, scrivere è il farmaco più efficace, è il momento migliore della giornata per potersi prendere cura di sè. Scrivere è affidare tutti i pensieri oscuri a qualcuno che magari non ci risponderà mai dandoci la sua, ma alla fine allora perchè ci sfoghiamo con gli altri? Per sentire ad alta voce ció che pensiamo e al limite per cercare conferma nelle parole della gente.
Scrivere puó spaventare se rileggiamo le scritte di un tempo, il passato non torna, si puó solo andare avanti. E forse scrivere è anche 'sbagliato', non si puó esprimere una sensazione, un'idea intrappolandola nelle parole.
Ma PIÙ SCRIVO, PIÙ CAPISCO ME STESSA, quindi non mi importano i rischi, scrivo perchè è come danzare o suonare, è crearsi un proprio mondo immersi nelle parole, è un modo alternativo di vivere.

-Chiara Manicone


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