Figli e famiglia sempre più distanti?

È triste pensare che oggi stiamo assistendo al cambiamento del rapporto tra la famiglia e i figli. È evidente che la famiglia risenta in qualche modo dei mutamenti della società e di conseguenza veda messa in crisi la sua stabilità.

Una stabilità che dipende in parte dai figli, presi dalla dimensione tecnologica e dal desiderio di rompere il nido materno sentendosi parte attiva del meccanismo del mondo. E così la famiglia non è più quella bolla in cui si è protetti finchè non si esplorano i paesaggi del mondo; deve piuttosto lottare con la società, le sue insidie e una serie di difficoltà legate alla necessità dei figli di diventare cosmopoliti, cittadini di un mondo che non si limita più al proprio quartiere come accadeva sessanta anni fa quanto piuttosto diventa paradossalmente più piccolo con le distanze che si accorciano sempre più.
Ma la stabilità della famiglia è minacciata anche da genitori ormai presi dalla necessità di mandare avanti il lavoro in modo ossessivo un po' per necessità un po' per senso di dovere. E non è nemmeno assurdo credere che poi ai figli manchi la presenza dei genitori e che si sentano assuefatti dall'abitudine di vederli ormai poche ore al giorno.
Di contro la donna è diventata consapevole dei suoi diritti ma soprattutto di poter accrescere la sua identità e la considerazione fuori dalla famiglia. Una rivoluzione che le ha permesso di considerarsi così libera da sentirsi, forse, quasi in dovere a disimpegnarsi nel portare avanti la sua famiglia.

In ogni caso, parlando da giovane e soprattutto da figlia, direi che dovremmo accorgerci che sono i giovani ad avere la peggio in questi casi perchè dovrebbero avere il diritto di vedere la famiglia come il loro punto di riferimento, ruolo che, e la realtà corrente ne è l'esempio, sta venendo meno con il passare del tempo.

-Chiara Manicone




Commenti

Post popolari in questo blog

Che cosa sono le nuvole?, si chiede Pasolini

L'unico modo per liberarsi di un'abitudine è cedervi

Le scelte sono i plebisciti della vita, non c'è la terza opzione